Manutenzione gruppi elettrogeni SCOPRI LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Applicato al serbatoio interno di un gruppo elettrogeno cofanato
Dall’inizio degli anni 2000, con la diffusione di internet, data center e sistemi IT hanno assunto un ruolo sempre più importante nelle attività delle aziende. D’altro canto, i servizi IT continueranno a crescere esponenzialmente e saranno sempre più allineati con il business; e con la progressiva scomparsa dei metodi di comunicazione tradizionali, tutta la tecnologia disponibile proverrà dai computer o, più in particolare, dai computer server.
Lo spazio fisico in cui viene collocata l’infrastruttura informatica è chiamato Data Center, o CED, ed è un luogo/edificio con caratteristiche specifiche che fornisce le condizioni ambientali e di sicurezza indispensabili affinché possa operare 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, con un’affidabilità e una disponibilità del 100%, o quasi.
Ad assicurare la continuità di servizio, o per meglio dire la continuità energetica in caso di blackout, a CED e Data Center, sono essenzialmente i gruppi elettrogeni.
I nostri smartphone ad esempio, sono in comunicazione grazie a un ripetitore: per gestire la comunicazione tra due utenti, serve il CED, che è sostenuto da un gruppo elettrogeno nel caso mancasse l’energia elettrica di rete.
Siamo tutti, più o meno consapevolmente, legati al mondo del gruppo elettrogeno: tutti quei motori diesel che vengono utilizzati per la produzione di energia elettrica in emergenza, per la telefonia, l’elaborazione dati, ma anche all’interno dei nostri ospedali, nelle banche, per le celle frigorifere dei centri commerciali, nel settore dei trasporti (via mare, ferroviario e aereo)… insomma, tutti i sistemi che necessitano per la nostra sicurezza di continuità elettrica, sono dotati di gruppi elettrogeni con motori a gasolio.
Uno degli impianti di maggiore importanza all’interno di un Data Center è, come dicevamo, proprio quello elettrico. La continuità elettrica, infatti, è la premessa necessaria per mantenere in costante attività i data center e gli apparati/macchinari di primaria importanza ma, essendo anche l’elemento più critico, può presentare una serie di intoppi, malfunzionamenti o guasti, provocando l’offline dei servizi e ingenti perdite economiche.
Secondo gli ingegneri responsabili della progettazione della catena elettrica in un data center, ma anche per altre situazioni che riguardano la presenza di gruppi elettrogeni d’emergenza, le cause principali dell’interruzione elettrica e della mancata alimentazione, sono essenzialmente due.
La prima causa riguarda gli UPS, gruppi di continuità progettati per l’accumulo di energia elettrica all’interno di batterie che, in caso di assenza di corrente, si attivano per continuare ad alimentare le infrastrutture. Quindi, va da sé che la cattiva manutenzione delle batterie e, a volte, il degrado degli UPS possono portare a problemi non trascurabili, quali l’incapacità di immagazzinare la carica elettrica o di rilasciarla quando necessario, fino ad arrivare ai più eclatanti incendi di natura elettrica (ed ecco quindi spiegato perché le sale di alimentazione che ospitano gli UPS sono spesso separate dalle sale server e dalle stanze delle altre infrastrutture e sono dotate di sistemi antincendio).
La seconda causa principale dell’interruzione elettrica in uno dei contesti succitati è invece il mancato avvio dei gruppi elettrogeni: quando la carica disponibile negli UPS, che di solito non supera i 60 minuti, inizia a scarseggiare, entra in funzione un generatore di backup normalmente composto da alcuni gruppi elettrogeni a motore Diesel. In condizioni ottimali, nel tempo in cui il fabbisogno elettrico è coperto dagli UPS il generatore di backup riesce ad avviarsi, ma durante l’accensione qualcosa può andare storto.
Si perviene così al secondo problema più comune, ossia la mancata accensione del gruppo elettrogeno, dovuto, molto spesso, alla scarsa manutenzione riservata a questo componente. Così, quando l’attività del gruppo elettrogeno diventa di vitale importanza, ci si può accorgere che:
Vi sono dei problemi meccanici o/e dovuti alla qualità del carburante, finora ignorati.
Se si tratta di problemi del carburante, che a sua volta ha compromesso meccanicamente il motore, cosa si può fare? E, soprattutto, come prevenire?
In GFT - Global Filtration Technology, abbiamo affrontato molte situazioni come questa e in settori differenti. Siamo fermamente convinti che in un futuro ormai prossimo, ogni gruppo elettrogeno di emergenza verrà preventivamente dotato di un impianto di filtrazione dedicato.
Volendo rivolgerci a un futuro un po’ più remoto, ma comunque prevedibile, non solo ogni gruppo elettrogeno ma anche ogni motore a bordo di qualunque mezzo sarà dotato di un sistema autonomo di filtrazione a ricircolo con una macchina di filtrazione incorporata.
Il tema della manutenzione gruppi elettrogeni di emergenza è strettamente legato a quello della protezione del carburante diesel, meglio detto gasolio. Le problematiche legate alla qualità del gasolio e alla sua conservazione sono giunte all’onore delle cronache, ma ancora pochi specialisti hanno maturato l’esperienza necessaria per offrire soluzioni di filtrazione e di mantenimento chimico davvero efficienti.
Per questo motivo in GFT ci sentiamo parte attiva di una piccola rivoluzione che apporterà grandi benefici in termini di sicurezza, qualità e continuità del servizio. Lo spreco di risorse, i danni materiali e le perdite causate da un gruppo elettrogeno di emergenza che non entra in funzione al momento decisivo perché alimentato da gasolio non correttamente filtrato e chimicamente inadeguato, possono essere inimmaginabili.
In qualità di Esperti in filtrazione e gestione dei fluidi, sia essi idraulici o carburanti, abbiamo realizzato svariati sistemi di filtrazione estremamente efficaci, e siamo disponibili alla progettazione di sistemi di filtrazione dedicati per ogni applicazione.
Per una consulenza o un preventivo gratuito, contattate GFT al 349/596.596.7 o chiedete aiuto tramite il modulo contatto.